Scavi in località S. Giovanni a Battipaglia

Scavi in località S. Giovanni a Battipaglia

le prime evidenze risalgono al Paleolitico

Per la sua strategica posizione geografica, tra la greca Poseidonia e l'etrusca Pontecagnano, e per la fertilità della Piana in cui è sita, Battipaglia è stata interessata da insediamenti umani fin da epoche remotissime.
Le evidenze archeologiche più antiche risalgono al Paleolitico, ma le tracce più cospicue si riferiscono ad età romana e sono state rinvenute in località S. Giovanni (zona cimitero).
In quest'area si sono rinvenuti i resti di una villa romana ed alcune sepolture non lontane da una strada basolata anch'essa databile ad età romana.
Della villa è stato individuato un pavimento in cocciopesto ed alcuni pilastrini in laterizi, ma dallo scavo archeologico, forse troppo frettoloso, non si sono riusciti ad individuare dati di studio importanti quali le fasi di insediamento e l'utilizzo della villa.
Dalla sua posizione si può ipotizzare che essa sia stata, in antico, un punto di di raccordo produttivo tra le colture impiantate sulla collina (oliveti e vigneti) e quelle impiantate in pianura (cereali).
Tra i reperti rinvenuti in quest'area vi erano frammenti ceramici risalenti ad età medioevale (ceramica a bande rosse) da cui si può dedurre una continuità di frequentazione del sito.
In base ad altro materiale affiorato dal terreno, l'ambito cronologico della villa romana si può ipotizzare si estendesse dal I sec. a.C. al III sec. d.C.
Le sepolture, più volte profanate, erano costituite da piccole fosse delimitate da muretti in pietra locale e laterizi uniti da malta, e intonacati.
La copertura delle sepolture era costituita da grandi tegole rinvenute frammentate e disperse nell'area archeologica.
Essendo stete già profanate prima dello scavo della Soprintendenza, le sepolture non hanno restituito alcun materiale anche se , essendo databili ad età romana sicuramente non contenevano molti oggetti, forse una moneta e qualche lucerna.
Tali tombe potrebbero essere collegate alla villa romana i cui abitanti avevano adibito l'area non distante dalla propria dimora a sepolcreto.
Infine la strada romana scavata in quest'area era costituita da grossi basoli, lunga circa 2 mt e delimitata ai due lati da una sorta di marciapiede.
Questa strada è stata da molti identificata come l'Annia Popilia che da Capua portava a Reggio Calabria e che fu costruita nel 123 a.C. dal console Caio Popilio Lena per controllare le popolazioni dell'interno.
Essa si staccava dalla Via Appia ed attraversava i territori interni della Campania passando dalle colline di Battipaglia per giungere prima ad Eburum (odierna Eboli) e poi continuare nella Valle del Tanagro e quindi a Polla.
Oggi, questa strada è stata distrutta dalle ruspe della cava adiacente alla zona archeologica.

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