Perugia: la storia

Perugia: la storia

fu una delle più importanti città etrusche

Perugia è stata fondata dagli Etruschi probabilmente nel VI secolo a.C., anche se è stato recentemente ritrovato un insediamento nella attuale periferia sud-occidentale risalente alla fine dell'età del bronzo - inizio età del ferro. Fu una delle più importanti città etrusche essendo una delle 12 lucumonie. Dal III secolo, conseguentemente all'espandersi di Roma e all'assorbimento da parte di quest'ultima della civiltà etrusca, Perugia entrò nella sfera d'influenza di Roma. Dopo il 90 a.C. fu concessa alla città la cittadinanza romana. Non si ha testimonianza di grandi avvenimenti storici in cui la città sia stata coinvolta fino al Bellum perusinum, quando fu uno dei centri dello scontro fra Ottaviano e Lucio Antonio, fratello di Marco Antonio. Posta sotto assedio, nel 40 a.C. la città si arrese, fu incendiata e in parte distrutta. Lo stesso Ottaviano volle che fosse ricostruita con il nome di Augusta Perusia e fu inclusa nella VII Regione. Non si sa quando il cristianesimo si diffuse a Perugia, anche se si ritiene che ciò avvenne sin dai primi secoli; a metà del V secolo si era già formata la diocesi. Nel vuoto di potere di questo periodo, la figura del vescovo è l'unica autorità religiosa e civile; è significativo l'episodio del vescovo Ercolano che fu il simbolo della resistenza della città all'assedio dei goti di Totila e martirizzato da quest'ultimo dopo aver espugnato la città. Alla fine della guerra greco-gotica (535-553), Perugia tornò ai bizantini nella fascia di territorio che univa Roma a Ravenna (Corridoio bizantino). I secoli prima del Mille sono secoli bui per la città, anche se non cadde mai nella sfera d'influenza dei Longobardi, presenti nel vicino Ducato di Spoleto; fu però una delle città soggette allo Stato Pontificio.
Non si conosce il periodo di formazione del Comune perugino, che però nel 1139 doveva esistere da tempo; in questo anno infatti gli abitanti dell'Isola Polvese (Lago Trasimeno) si sottopongono alla protezione della civitas Perusina, allora governata da 11 consoli. Nella seconda metà del XII secolo, Perugia incomincia ad estendere i propri territori verso Gubbio e Città di Castello a nord, e verso Città della Pieve, il Lago Trasimeno e la Val di Chiana a ovest-sudovest. Nel 1198 il papa Innocenzo III mette la città sotto la sua protezione. Rimanendo costantemente guelfa, nel XIII secolo si affermò come Comune continuando nella sua politica espansionistica sottomettendo Assisi, Gualdo Tadino, Montone e rimanendo in lotta con Foligno. In quest'epoca in città ci sono sui 28000 abitanti e 45000 nel resto dei territori.
Nei suoi anni più floridi, fra Duecento e Trecento, il Comune attua un imponente sviluppo urbano: vengono costruite diverse opere fra cui la Fontana Maggiore (1275-77), alimentata dalle acque dell'acquedotto proveniente da Monte Paciano (1254-76) che si conclude proprio con la Fontana. È questo il periodo del governo mercantile, esercitato dai Priori, eletti fra gli iscritti alle arti, e con sede nel Palazzo dei Priori (XIII–XV sec.); nel 1342 viene redatto lo Statuto in volgare. Nonostante la peste nera e le sue vittime, Perugia diede ancora delle prove di forza nel 1352 e nel 1358, quando sconfisse prima Bettona, distruggendola, e poi Siena e Cortona (vitttoria di Torrita). Nel 1370 Perugia ritorna sotto la Chiesa a causa della sconfitta nella guerra contro Urbano V. A causa delle lotte interne e del tentativo di sottrarsi al dominio papale si succedono diverse signorie (Michelotti, Visconti, Fortebracci); e proprio con Braccio Fortebracci da Montone si realizzarono importanti opere pubbliche come, ad esempio, la residenza di Braccio in piazza, della quale rimangono solo le logge, o il "Sopramuro".

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