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interessante itinerario in Val Tidone
La Val Tidone occupa la parte più occidentale della provincia piacentina ed è storicamente un luogo di confine con la regione Lombardia. La sua posizione e la ricchezza naturale le hanno regalato, sin dall’antichità, importanti tradizioni derivanti dalle diverse culture che si sono avvicendate. L’immagine più bella della valle è la sua veste collinare dove si estendono vigneti vocati alla produzione dei più noti ed apprezzati vini dei Colli piacentini, prati aperti e soleggiati, boschi e oasi naturalistiche che fanno da cornice ai numerosi castelli e antichi fortilizi. Proprio questa varietà di paesaggio rende oggi la valle una tra le mète privilegiate per chi desidera rigenerarsi, tuffandosi in un quadro di ritrovata ruralità e, per tale motivo, numerose appaiono le vecchie case sapientemente ristrutturate, ritornate ad essere abitate. Per apprezzare appieno i variegati volti di un luogo è buona idea, tuttavia, discostarsi dai soliti classici itinerari più frequentati e consumati, per andare invece alla ricerca di alternativi percorsi che portano a contatto spesso con la più profonda anima del territorio, con la sua più vera identità. E’ per questo motivo che Vissi di Viaggio ha deciso di dedicare qualche puntata alla Strada dei Mulini che, come già visto nelle precedenti puntate, parla di una tradizione che in passato ha fortemente condizionato l’economia di questa zona: l’arte molitoria. Curioso come sempre sono andato alla ricerca degli antichi mulini della Val Tidone, tracciandone una romantica, quanto inaspettata retrospettiva del secolo scorso, quando dai mulini ad acqua si otteneva il pane quotidiano e i principali prodotti di scambio di un’economia essenziale. E sono andato anche a conoscere i protagonisti, i primi attori di quei tempi, incontrando prima Franco Borghi, l’ultimo dei mugnai (vedi scheda allegata), e poi Francesco Repetti, sellaio di grande tradizione, o meglio “bastiere” (vedi scheda allegata).
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da La Cronaca
Roberto Rossi
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