Isernia ieri e oggi

Isernia ieri e oggi

uno dei principali monumenti del Molise

La Provincia di Isernia, nata nel 1970, è la seconda provincia del Molise dopo quella di Campobasso. Comprende 52 comuni. Lo stemma della Provincia è costituito dall'unione, in uno scudo turrito, degli stemmi delle sue quattro maggiori città: Isernia, Agnone, Frosolone e Venafro.

Isernia ha una storia alle spalle antichissima; circa un milione di anni a.C. vi dimorava l’Homo Aeserniensis. Dal paleolitico, ai miti arcaici della storia: il territorio è stato segnato dalla civiltà dei Sanniti Pentri, grande e fiero popolo che a lungo si oppose alla dominazione romana, soccombendo soltanto in seguito alla crisi determinata dalle guerre sociali. Si formò così la regione romana del Samnium della cui identità culturale ne sono testimonianza i molti documenti archeologici (da Altilia - Sepino a Boiano, da Isernia a Pietrabbondante, a Venafro, a Trivento, ...). La complessità della storia ha attraversato questa splendida terra con i lasciti di varie civiltà. Dal periodo longobardo, durato due secoli, emergono per splendore le vestigia di quella che fu la grande abbazia di S. Vincenzo, importante centro culturale che sorgeva, con le sue otto chiese decorate con affreschi e mosaici, nella quiete della valle del Volturno: un tremendo massacro, ad opera dei saraceni, pose fine alla vita operosa di circa mille monaci. Alla distruzione sopravvisse la cappella cripta dell’abate Epifanio, tangibile e raffinata testimonianza della lunga presenza dei Benedettini in terra molisana (703-1450). Dal secolo XIII la storia di questa terra si fonde con quella del Regno di Napoli: la fierezza di questo popolo antico contribuì alla grande onda di libertà portata dai moti del 1799, ma non è stata mai dimentica della frugale religiosità, propria di luoghi che hanno dato i natali a Pietro Angeleri da Morrone, nato ad Isernia e divenuto papa Celestino V. Le valli, i monti e le colline del paesaggio molisano si sono arricchite, grazie all’opera dei Benedettini, di torri e castelli divenuti punti nodali del sistema difensivo del territorio monastico: i borghi fortificati, sorti nel tempo, configuravano il suggestivo patrimonio architettonico della valle del Volturno. Dall’alto medioevo fino ad un inoltrato settecento molte furono le cinte murarie, le rocche ed i castelli che ebbero ampliamenti e migliorie, contribuendo così ad arricchire artisticamente la zona.

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