Il carnevale come motivo di viaggio

Il carnevale come motivo di viaggio

tra i più noti il Carnasciali Tempiesu

C’è sempre un buon motivo per viaggiare. O una scusa. E vale sempre la pena trovarne una. Una scusa, un motivo, una ragione per dedicarsi un week end, una settimana, o anche un solo giorno. Ma viaggiare, muoversi, conoscere… Per scoprire altri luoghi, visitare nuovi borghi, o borghi già visti. Costruire la nostra giornata, il nostro tempo libero e, come un vestito su misura, indossarlo ed apprezzarne la comodità, la perfezione delle linee che seguono le nostre forme. Ritengo che sia sempre piacevole una giornata, fossanche umida e piovosa – che a volte attribuiscono un valore aggiunto, un particolare fascino – trascorsa in visita ad un centro storico, ad una località montana, o qualunque altro luogo, dentro e fuori per musei, chiese, palazzi, ristorati ogni tanto da qualche tisana o caffè d’orzo. O comunque è senz’altro preferibile che subire passivamente ore di televisione, con il corpo infossato nell’avvolgente divano, con un’attività fisica che spazia tra il movimento quasi incontrollato delle dita sul telecomando, a quello mandibolare per la frantumazione di noccioline, patatine e generi simili. Il viaggio - inteso come spostamento in visita a luoghi - è una pratica che procura benessere, che rende attivi e protagonisti. Per questo motivo, dalla prima puntata di questa rubrica, lo consiglio a tutti vivamente. A volte si tratta solo di vincere quel momento di pigrizia per trasformare una giornata qualunque in una bella giornata. Quindi coraggio, forza, in piedi, zainetto in spalla o roller con poche essenziali cose, e via… per una giornata, un week end e, ogni tanto, per una settimana o più… Oggi desidero, coerentemente al periodo, invitarvi a partecipare a qualche carnevale, ad uno dei tanti organizzati dai comitati, pro loco o associazioni di volontariato locali, che ogni anno danno luogo ad eventi sempre divertenti e coinvolgenti. I più noti si svolgono a Viareggio, Venezia, Cento di Ferrara, Putignano, Acireale, Sciacca, Fano, Ivrea, mentre per rimanere nei dintorni della nostra provincia, a Busseto.
Sceglietene uno e trascorreteci una giornata o due, soggiornando, ad esempio, in un bad and breakfast o in un agriturismo della zona. Fate del carnevale un motivo di viaggio. Io ve ne racconto di uno meno noto, che si svolge in una regione che amo, dove tradizione e folklore sono assai vivi: la Sardegna. Ed in Sardegna, in questa meravigliosa terra, vi sono numerosi centri, anche molto piccoli, che sono spesso teatro di un carnevale spettacolare. In Barbagia c’è Gavoi con la sfilata de "Sa Sortilla e' tumbarinos", Olzai con il rogo di "Zuanne Martis Sero" e "Ziu Baga Biu", Ovodda con il fantoccio Don Conte Forru che viene bruciato e gettato da un ponte, Mamoiada con i Mamuthones. Poi Marrubiu, Santu Lussurgiu, Ghilarza, Samugheo nell’oristanese che vede nella “Sartiglia”, che si svolge nel capoluogo, il carnevale più famoso di tutta l’Isola. Minore richiamo, seppure ricche sempre di tradizione, sono le feste che si svolgono nelle provincie di Cagliari, Sassari, dell’Iglesiente, dell’Ogliastra, del Medio Campidano, mentre nella neo provincia di Gallura, spicca su tutti quello di Tempio Pausania, il più noto tra i carnevali non etnici della Sardegna. Unico e travolgente, per scenografia e per partecipazione, si svolge nella graziosa località dell’entroterra gallurese, ad una cinquantina di chilometri dalla costa. Un territorio circostante ricco di boschi di sughere e lecci, di muri a secco, di distese prative sulle quali trovano si muovono indisturbate greggi di pecore, capre, e poi mucche e cavalli. Un ambiente caratterizzato da un’aria fine ed ossigenata, profumata di resina e di fiori di una ampia e spontanea vegetazione. Il centro storico di Tempio Pausania negli ultimi anni sta vivendo una vera e propria valorizzazione, con il recupero degli immobili e dei palazzi per troppo tempo trascurati, tra l’altro molto belli nella loro struttura, caratterizzata dalle bianche pietre di granito a vista, che si ergono imponenti ai fianchi delle antiche strade lastricate, lisciate dal tempo. La felice posizione collinare favorisce la coltura della vite, per uve che danno sostanza ad ottimi vini, alcuni dei quali prodotti proprio nella locale cantina sociale. Storicamente vedetta a protezione delle scorribande che giungevano dal mare, Tempio Pausania conserva ancora, a testimonianza di questo passato, due nuraghi: Majore e Izzana. I suoi dintorni si prestano ad escursioni di carattere naturalistico archeologico di notevole fascino. Suggestive ed interessanti le camminate che si possono praticare sul monte Limbara, capace di offrire anche vedute a tratti staordinarie, come quella che si apre a Vallicciola, in loc. Punta Balestrieri, che abbraccia tutta la Gallura. Lungo il percorso si scorgono angoli di roccia dai quali sgorgano fresche acque, fonte di gradevole ristoro, le stesse che si possono apprezzare presso il centro termale Rinaggiu, adiacente il centro cittadino.

Carnasciali Tempiesu
Così è detto in lingua locale il carnevale che si svolge a Tempio Pausania. Un carosello di maschere e carri che impazza per le strade e le piazze del centro, nelle sale da ballo e nei ritrovi della città. E per raccontare mezzo secolo di Carnasciali Tempiesu, la Pro loco ha organizzato una mostra di abiti, immagini fotografiche ed oggetti che rimangono esposti per tutto il periodo dell’evento, nella sala dell’ex mercato coperto, da qualche anno adibito a Ufficio turistico comunale. Prenotazioni da ogni parte d’Italia ed oltre sono giunte presso le strutture ricettive di Tempio, per assistere a questa manifestazione, capace di lasciare un ricordo indelebile, con una forma collaudata ormai negli anni. La tradizionale sfilata, i corsi mascherati, le maratone danzanti, le manifestazioni collaterali, lo spettacolare rogo finale di re Giorgio. In questi giorno vengono offerti “li frisgioli longhi”, tipici dolci locali, che accompagnano il ballo in maschera dei bambini, attrattive ed animazioni varie. Si esibiranno gli sbandieratori di Figline Valdarno (Toscana), mentre un tocco di internazionalità è dato dalle majorettes provenienti dalla Repubblica Ceca. Carnasciali Tempiesu è questo e tanto di più. A conferma della straordinarietà dell’evento, quest’anno un annullo speciale di Poste Italiane consentirà di inviare il carnevale di Tempio in giro per il mondo.

Casa Mundula
Si entra in un pezzo di storia locale, e l’impatto con questa casa del 1623 è proprio questo. Una sorta di museo è Casa Mundula, che sorge nel centro storico di Tempio Pausania. Sapientemente recuperata, mantenendo intatta la struttura originaria, presenta al suo interno una selezione dei prodotti tipici dell’artigianato sardo, delle specialità alimentari, della musica, dell’editoria. Pezzi di provenienza certificata, dalle ceramiche ai tessuti, dalle pipe ai coltelli, dai prodotti tipici ai gioielli, dai vini ai liquori, meravigliosamente esposti nei due ambienti interni, il locale al piano terra e la cantina caratterizzata da un pozzo che si erge al centro. Da vedere.
www.casamundula.com

Carnevale: le sue origini
Diversamente da quanto si potrebbe pensare il Carnevale in Italia ha origini molto antiche, risale a tradizioni precristiane, che si ricollegavano ai saturnali e ai lupercali, riti per la fertilità della terra.
In alcune città inizia il 26 Dicembre, in altre a Capodanno o all’Epifania, in altre ancora alla Candelora, il 2 Febbraio. Per tutti termina il martedì che precede il giorno delle Ceneri, che dà inizio alla Quaresima, periodo di digiuno, penitenza e purificazione che serve di preparazione alla Pasqua. Durante il Carnevale, come dice un vecchio proverbio, tutto vale, tutto è permesso: allegria, balli, divertimenti, scherzi, cibo e dolci di ogni tipo. In ogni regione d’Italia viene festeggiato con sfilate e balli in piazza, maschere tradizionali e di fantasia, coriandoli e stelle filanti, ed in alcune città l’evento è talmente grandioso da richiamare turisti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Nei più famosi centri del carnevale, da Venezia a Viareggio, da Putignano ad Oristano, le città si trasformano in un grande palcoscenico dove ogni maschera è una storia, un pezzo di scenografia, in grande, meraviglioso teatro a cielo aperto.

da La Cronaca
Roberto Rossi

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cattedrale di Tempio Pausania
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