territorio di antichissima origine
I primi abitanti della valle furono gli uomini delle palafitte; nel lago di Ledro è stato infatti ritrovato un intero villaggio (10.000 pali) dell' età del bronzo; in seguito fu sede di genti pre-latine, gli Alaeutraenses, ricordati anche da Plinio e tra il III e II secolo a.c. vi si fermarono nuove popolazioni, i Galli Cenomani che dal bresciano penetrarono lungo le valli del Chiese e del Sarca. Al secolo I a.C. risale la conquista romana: la Valle di Ledro venne iscritta alla Tribù Fabia ed aggregata al municipio di Brescia. A questo periodo appartiene la rete di strade che intersecavano la valle e la collegavano, attraverso i valichi alpini, alle Valli del Sarca, dalle Giudicarie alla Valle di Limone. Ancora oggi sono visibili parte dei lastricati e dei tracciati ricavati nella roccia. Durante il medioevo la valle faceva parte dei possedimenti del vescovo di Verona ma nel 1027 fu compresa nel territorio del Principato Tridentino e donata da Corrado il Salico al vescovo di Trento. I documenti vescovili la chiamavano Repubblica di Ledro ma in seguito la denominazione ufficiale fu quella di "Comune Generale". Nel 1348 la valle venne ceduta a Mastino II della Scala e coinvolta nella lotta tra Scaligeri e Visconti. Nel 1404 fu riscattata dal vescovo di Trento, ma venne occupata pochi anni dopo dal Conte del Tirolo, poi dai Visconti e nel 1426 dalla Serenissima. Ritornò sotto il potere di Trento nel 1509 e per circa 2 secoli godette di vita tranquilla. Durante le guerre napoleoniche seguì le sorti di Trento e tornò all' Austria dopo la caduta di Napoleone. Il dominio austriaco durò fino alla fine della prima guerra mondiale quando finalmente la valle tornò italiana.
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